- Aceto di vino, 1 Cucchiaio
 - Animelle di vitello (lacèt), 100 g
 - Brodo
 - Burro
 - Cervella di vitello, 100 g
 - Creste di gallo, 100 g
 - Farina di grano 00
 - Fegatini di pollo, 100 g
 - Fegato di vitello, 100 g
 - Filetto di vitello, 100 g
 - Filone di vitello (midollo spinale), 100 g
 - Funghi porcini sott'olio, 100 g
 - Olio d'oliva
 - Piselli sbucciati, 150 g
 - Polpa di vitello tritata, 100 g
 - Rognone di vitello, 100 g
 - Sale
 - Testicoli di vitello, 2
 - Vino barolo, 1 Bicchiere
 - Vino marsala secco, 1 Bicchierino
 
Prendete un tegame piuttosto capiente atto a contenere tutti gli ingredienti della finanziera. In esso fate rosolare con un po' di burro il rognone fatto a pezzettini e il filetto di vitello tagliato a striscioline. Appena rosolati, salate, aggiungete un po' di brodo e mettete il tegame in caldo, a fiamma molto bassa. Con la carne tritata fate delle pallottoline grandi come nocciole, infarinatele e passatele in padella con un po' di burro. Appena rosolate, salatele e mettetele nel tegame col filetto e il rognone. Cuocete poi, in padella, gli altri ingredienti, uno alla volta e infarinati, cioè: i filoni, la cervella, i testicoli tagliati a fette, il lacetto, le creste di gallo, i fegatini di pollo e il fegato di vitello. Via via che hanno raggiunto la cottura, sistemateli sempre nel tegame, che manterrete umido col brodo e col Barolo che unirete poco alla volta. Cuocete infine i piselli con un po' d'olio e di brodo e fate saltare in padella i funghi porcini sott'olio: unite poi piselli e funghi agli altri ingredienti. Amalgamate bene i componenti della finanziera che devono essere ben legati fra di loro. Aggiustate di sale, se è il caso. Aggiungete il cucchiaio di aceto e il bicchierino di Marsala, alzate il fuoco per due minuti, poi servite immediatamente. La finanziera appartiene alla cucina borghese del secolo scorso, quando a Torino erano appunto gli uomini dell'alta finanza a cibarsene. In essa non devono mancare le creste di gallo che un tempo erano abbondanti quando questi animali venivano ridotti a capponi, cioè privati degli attributi sessuali: succedeva ad agosto-settembre, affinché i capponi fossero pronti per Natale. Vino consigliato: Barolo di 4-5 anni.